La definizione errata di signoraggio
Una definizione errata, assai diffusa, dice che il signoraggio è la differenza tra il valore di una banconota e il costo per produrla.
Se prendiamo una banconota da 50 €, vi raccontano, abbiamo in mano un pezzo di carta che costa 30 centesimi. Venduta a 50 €, la banconota farebbe guadagnare 49 euro e 70 centesimi alla Banca Centrale e ai suoi azionisti. Soldi che finirebbero nelle tasche dei banchieri centrali, invece di pagare i costi dello Stato o di essere distribuiti alla popolazione(il cosiddetto “reddito di cittadinanza”).
Perché è una definizione errata?
Perché la Banca Centrale non vende banconote.
Ogni anno la Banca d'Italia emette banconote per oltre 10 miliardi di euro l'anno. Se le vendesse, nel conto economico troveremmo la voce “ricavi da vendita di banconote” per oltre 10 miliardi di euro l'anno. Voce che non c'è, come manca un importo di oltre 10 miliardi nel conto economico. La Banca non vende moneta, che non è un bene simile al pane, ma uno strumento nelle del cittadino che usa la moneta per pagare.
La moneta è una passività dello stato patrimoniale, e ciò impedisce che ci possa essere un ricavo, ma su questo torneremo.
Se poi la Banca vendesse le banconote, non potrebbe aumentare la quantità di moneta che circola nell'economia. Cederebbe una banconota da 50 €, incassando 50 €: da una parte immetterebbe monete e dall'altro la ritirerebbe, non modificando la quantità di moneta che circola nell'economia, con la conseguenza che la Banca Centrale non avrebbe motivo d'esistere.
Forse incassa le banconote e le distribuisce sotto forma di utili ai propri azionisti? Nessun dato lo conferma, ma soprattutto sappiamo che la moneta serve a comprare titoli di Stato.
Sappiamo a cosa serve la moneta e, se se ne creasse più di quanto dichiarato, si verificherebbe un aumento del credito bancario e dell'inflazione. Perciò se fosse vera la frottola secondo cui le Banche Centrali creano moneta in modo occulto ci accorgeremmo di ciò attraverso gli effetti: un aumento non giustificabile del credito, della domanda, e quindi dell'inflazione. Tramite il moltiplicatore monetario, ogni euro di base monetaria, la moneta creata dalla Banca Centrale, si trasforma in diversi euro di credito concessi a imprese e consumatori, con effetti inflazionistici, segno inequivocabile che la quantità di moneta sta crescendo oltre quanto dichiarato dalla Banca Centrale.
Definizione errata e tesi senza senso
Se non si vendono le banconote, non ha senso chiedersi chi ne sia il proprietario al momento dell'emissione. Creare moneta non significa creare valore di cui qualcuno si appropria, almeno per come è emessa attualmente.
Inoltre non ha senso dire che la moneta assume valore in seguito all'accettazione e nemmeno c'è motivo di immaginare un reddito di cittadinanza, perché non c'è alcun reddito da distribuire.
Domande del tipo “di chi è la moneta al momento dell'emissione?” e proposte come il reddito di cittadinanza, paiono interessanti e altruistiche, ma perdono ogni senso di fronte all'inesistenza del reddito da signoraggio immaginato da chi offre la definizione errata di signoraggio.
Reddito da signoraggio che peraltro esiste, anche se non ha nulla a che fare con quanto sostenuto da chi propone la definizione errata
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