sabato 20 marzo 2010

Diffidiamo dei signoraggisti. E non solo

In rete non manca chi vuole smontare le teorie sul signoraggio. E lo vuole con tanta forza da andare a pescare articoli incomprensibili con concetti inventati nei siti che propagandano il signoraggio!

Quel che segue è tratto da un sito oggi scomparso, signoraggio.info (qualche traccia si trova nelle copie cache, cercando su google) e, secondo qualcuno, "demolisce scientificamente che, in un qualsiasi sistema, anche in un sistema monetario nella fase natale in cui in cui il denaro viene prestato da chi crea inizialmente lo stesso denaro".

Frase incomprensibile cosa demolisce l'articolo? E, passando all'articolo, cos'è la vera moneta? Qual è la tesi da smontare? Se qualcuno lo capisce, leggendo quel che segue, mi faccia sapere

Tra le teorie monetarie più diffuse tra gli economisti (per professione o per diletto) eterodossi, ve n'è una che merita una critica a parte: parliamo del mito dell'interesse "inesistente", ossia del fatto che il denaro per ripagare l'interesse richiesto sul denaro prestato non esista in realtà nel sistema.

Ora, dal punto di vista teorico abbiamo spiegato nel nostro materiale che una vera Moneta non deve avere alcun prezzo, per definizione. Ma ciò non significa che il denaro prestato ad interesse sia per definizione inesigibile creando una catena di debiti all'infinito. Dal punto di vista pratico, infatti, il denaro necessario per pagare anche gli interessi sul capitale prestato esiste eccome, salvo una sola eccezione. Vediamo meglio.

Ipotizziamo un sistema monetario già sviluppato, in cui già esiste una certa quantità di denaro in circolazione. In tale sistema, l'unico caso in cui può essere vero che l'interesse sul capitale prestato non esista in realtà tra il denaro già presente nel sistema è quello in cui la somma del capitale prestato e del relativo interesse sia superiore alla quantità totale di denaro presente nel sistema. Ad es. si prestano 100 euro + 5 euro di interessi, quando nel sistema ipotizziamo esservene solo 100 (quelli prestati, appunto)

Ciò è vero però solo ipotizzando che il debito totale (capitale+interessi) venga saldato in un unico momento: in tal caso infatti il prestatore (o i prestatori) sarà costretto a prendere in prestito altro denaro per pagare anche gli interessi sul capitale (con l'eventuale aggiunta di tutta quella quota di capitale che non è riuscito a rastrellare nel sistema attraverso sue proprie entrate).
Se però ipotizziamo che il pagamento del debito totale possa essere rateizzato (che è quanto succede normalmente, dato che il debitore/i debitori non pagano tutto il debito esistente nello stesso istante), non esiste alcuna eccezione in quanto anche se il debito (capitale+interessi) è superiore al denaro totale presente nel sistema, esso può essere pagato sempre con lo stesso denaro già esistente attraverso una sua circolazione ripetuta nel sistema stesso.
E ciò è vero sia che il denaro prestato fosse stato creato dal nulla, sia che fosse già presente nel sistema, sebbene nel primo caso la probabilità che il debito possa essere ripagato con denaro già esistente è superiore che nel secondo caso.

Quando il denaro viene creato dal nulla, infatti, nulla viene tolto nella fase di emissione del prestito agli altri possessori di denaro, lasciando quindi una maggior quantità di denaro nel sistema che possa poi fluire al debitore per ripagare il debito stesso. Quando invece il denaro prestato è denaro risparmiato e quindi già esistente nel sistema, tale somma prestata viene tolta nella fase di emissione del prestito ai risparmiatori, decurtando quindi della stessa quantità di denaro il sistema e di conseguenza diminuendo la probabilità per il debitore di trovare il denaro per ripagare il debito stesso.

Anche se ipotizziamo un sistema monetario nella fase natale, in cui il denaro viene prestato da chi crea inizialmente lo stesso denaro, vale lo stesso discorso fatto per un sistema sviluppato, con l'aggiunta però che in tal caso il primo prestatore (e probabilmente non solo il primo) sarà costretto ad indebitarsi nuovamente con lo stesso creditore, non essendovi altro denaro in circolazione (o comunque poco, nelle fasi immediatamente successive alla creazione di tale sistema monetario) che possa fluire al debitore stesso per ripagare il debito.

Se è quindi vero, come già visto nel materiale, che l'interesse non è dal punto di vista teorico vera Moneta e quindi non dovrebbe esistere (almeno in presenza di una vera Moneta), non è altrettanto vero il concetto che il denaro per ripagare tale interesse non esista nel sistema, e che si chieda cioè con l'interesse di più di quanto il sistema ha a disposizione. L'interesse di per sé, da questo punto di vista, è infatti proprio come il profitto richiesto per qualsiasi altro bene o servizio prodotto, ossia un semplice valore aggiunto al valore reale richiesto da chi produce tale bene o servizio.

Di certo non vi è dubbio che il prestatore possa essere incapace di ripagare con le proprie entrate il debito e sia costretto quindi a chiedere nuovamente denaro in prestito. Ma questo è un problema di solvibilità che vale per qualsiasi compratore, di denaro o di un qualsiasi bene o servizio.

giovedì 18 marzo 2010

Ancora falsi

Un amico mi ha segnalato che Beppe Scienza, professore di matematica all'università di Torino, starebbe per partecipare a un convegno in compagnia di molti "esperti" di signoraggio (vedi questo link) .

Così avverto il prof. Scienza, che naturalmente non ne sa nulla e mi spiega di non aver mai avuto contatti con chi organizza l'iniziativa.

Ancora una volta un falso.